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L’ICT che fa scuola (ma non abbastanza)
22 settembre 2025
7 minuti di lettura
Crescono i percorsi scolastici legati a informatica e telecomunicazioni. Ma nonostante ottime prospettive di occupazione e retribuzione, resta un gap enorme da colmare.
È un vero Eldorado per chi è alla ricerca di un percorso di carriera versatile e a prova di futuro. Parliamo del mondo delle professioni ICT, un settore che avanza anche più veloce della stessa formazione scolastica a lui orientata.
Genera occupazione, spesso immediata e a condizioni assai migliori della media di mercato, anche con pochissima esperienza. Ma soprattutto è estremamente scalabile, a una velocità impensabile per i settori più tradizionali. Eppure, per quanto i numeri siano obiettivamente incoraggianti, sono ancora relativamente pochi quelli che ne hanno intuito il potenziale, in particolare rispetto a una domanda che cresce a ritmo esponenziale.
Un mercato che cerca, e cerca tanto
Basta guardare un po’ ai dati per vedere quali sono le posizioni ICT più richieste. Nell’ultimo anno, su 184 mila annunci di lavoro pubblicati in Italia per figure digital o tech, le maggiori richieste hanno riguardato Web Developer, Data Analyst, specialisti Java, Python, SQL, senza dimenticare naturalmente i professionisti esperti di IA generativa.
In particolare, oltre 21.000 annunci riportano competenze legate all’IA, con una crescita del 73% rispetto all’anno precedente. Come è facile intuire, le skill legate all’intelligenza artificiale stanno diventando sempre più essenziali, e probabilmente pervaderanno in modo importante anche ambiti non direttamente collegati alle telecomunicazioni.
In Italia mancano le basi
Il problema però non è la richiesta, ma l’offerta. Solo il 45,7% degli italiani tra i 16 e i 74 anni possiede competenze digitali di base. In alcune regioni del Sud la percentuale crolla al 36%. L’obiettivo dell’Unione Europea è arrivare all’80% di cittadini comunitari alfabetizzati entro il 2030, ma come si può intuire siamo ancora molto lontani.
Anche fra chi ha un titolo alto, solo poco più della metà ha competenze digitali avanzate, e nel settore ICT la formazione aziendale rimane ancora sotto la media europea. Una fetta enorme di potenziale che resta quindi ampiamente inutilizzata. Il risultato?
Chi ci crede… ce la fa
Diffidenza oppure mancanza di interesse? Eppure il digitale premia, e premia eccome. Le opportunità di occupazione in ICT sono alte sia per chi sceglie un percorso universitario (informatica, ingegneria delle telecomunicazioni, data science…), sia per chi opta per un ITS Academy: due strade diverse, ma entrambe in grado di portare a sbocchi professionali concreti.
I laureati ICT hanno tassi di occupazione sopra la media nazionale e ottime prospettive di carriera, soprattutto nei ruoli di ricerca, progettazione avanzata e gestione di sistemi complessi.
Gli ITS – i nuovi percorsi professionalizzanti post diploma – formano tecnici altamente richiesti dal mercato, con un tasso di occupazione superiore all’85% già entro il primo anno dalla conclusione del percorso, e molti proprio in area ICT.
Tutto questo con opportunità di guadagno nettamente migliori rispetto agli ambiti tradizionali. Si stima infatti che una prima occupazione in ambito ICT riconosca uno stipendio medio dal 10 al 50% più alto rispetto a un entry level tradizionale, con molta più flessibilità e tendenza alla crescita verso ruoli sempre più specialistici.
Peccato che, a fronte di una domanda in costante aumento, l’offerta del sistema scolastico sia nettamente in sofferenza. Secondo Unioncamere–Anpal, nel 2024 oltre 60.000 imprese italiane hanno dichiarato difficoltà a reperire figure ICT, con un mismatch superiore al 60% tra domanda e offerta. In particolare, sviluppatori software, tecnici di rete e analisti di sistema sono tra i profili più introvabili
Uno sguardo al tuo futuro
Il digitale non è più un settore di nicchia: è il contesto in cui sempre più imprese e professionisti vivono e lavorano ogni giorno. Investire in competenze ICT, attraverso un percorso universitario, un ITS o con formazione specialistica, significa aprirsi a un mercato che cresce in modo costante e offre prospettive di carriera superiori alla media.
Può diventare la strada verso una professione che forse non avevi ancora considerato, oppure semplicemente un modo per ampliare le tue conoscenze in un ambito che ha ancora moltissimo da raccontare.
In questo scenario, realtà come AXERA e AXERA Academy si propongono di accompagnare studenti, giovani appassionati e professionisti lungo tutto il percorso: dall’avvicinamento alle discipline STEM, anche per i più piccoli, fino ai percorsi avanzati per chi desidera aggiornare o riqualificare le proprie competenze.
Il futuro è già qui: sta a ciascuno di noi decidere se coglierne l’opportunità.